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Vaccino antinfluenzale: ecco cosa sapere
L’influenza stagionale è un disturbo virale che colpisce principalmente l'apparato respiratorio e che si contrae quando si entra in contatto con i virus influenzali di tipo A e B, che ogni anno mutano, mettendo in difficoltà il sistema immunitario che, ogni volta, deve sviluppare nuovi anticorpi. Per questa ragione, ogni anno viene formulato un nuovo vaccino, per assicurare una protezione adeguata, essenziale specialmente per i più deboli.
Specialmente quando si avvicinano i primi freddi, quindi, il vaccino antinfluenzale può dimostrarsi altamente efficace nel prevenire l'infezione, ed è bene sapere di cosa si tratta per carpirne l’importanza.
Cosa sono i vaccini antinfluenzali?
I vaccini antinfluenzali sono noti anche come vaccini trivalenti poiché contengono componenti di tre varianti di virus influenzali: due appartenenti al tipo A (H1N1 e H3N2) e uno di tipo B. Questi virus vengono selezionati annualmente e sottoposti a valutazioni approfondite, volte a rilevare eventuali mutazioni genetiche che potrebbero renderli più o meno pericolosi per l’essere umano, oltre che a studiare il loro meccanismo di diffusione.
In sostanza, l'efficacia di tali vaccini è fortemente correlata a quanto le varianti influenzali attuali siano simili a quelle che hanno circolato l'anno precedente.
Perché sono importanti?
Per comprendere il loro valore, possiamo considerare i dati statistici che dimostrano come i vaccini salvino numerose vite umane ogni anno, nonostante le possibili mutazioni dei virus. Questo accade perché i vaccini offrono una protezione efficace sotto diversi aspetti:
- Semplificano la diagnosi e la gestione dei casi incerti, poiché i sintomi influenzali possono essere simili a quelli del Covid-19.
- Riducono il rischio di complicanze legate all'infezione influenzale.
- Alleggeriscono il carico di lavoro sulle strutture sanitarie pubbliche, evitando sovraccarichi.
Per chi è consigliata la vaccinazione?
La somministrazione del vaccino antinfluenzale è particolarmente indicata per le categorie a rischio, tra cui:
- Bambini in età compresa tra 0 e 6 anni, al fine di proteggere sia loro che i loro familiari, i nonni e gli insegnanti.
- Anziani di età superiore a 65 anni, soprattutto se soffrono di patologie quali problemi cardiaci, disturbi circolatori o disturbi respiratori come la bronchite cronica e l'asma.
- Il vaccino è raccomandato per coloro che sono affetti da diabete e disturbi neurologici.