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Calo di pressione: chi rischia di più e come correre ai ripari
Il calo di pressione, o ipotensione, è un fenomeno piuttosto comune soprattutto nei mesi più caldi, quando l'organismo è sottoposto a una maggiore dispersione di liquidi e sali minerali. Spesso sottovalutato, può causare malesseri più o meno intensi, con nausea, capogiri, senso di debolezza e offuscamento della vista, tutti segnali che il corpo invia in risposta a una riduzione della pressione arteriosa.
I soggetti più a rischio
L’ipotensione può colpire chiunque, ma ci sono categorie di persone che presentano una predisposizione più marcata. Tra queste vi sono gli anziani che, a causa dell’invecchiamento dei vasi sanguigni e di una naturale riduzione della risposta dei recettori nervosi, possono sperimentare episodi frequenti di pressione bassa. Nei soggetti più avanti con l’età, è comune l’ipotensione ortostatica, ovvero quel brusco calo pressorio che si verifica passando dalla posizione sdraiata a quella eretta, che può causare svenimenti o senso di instabilità.
Un altro tipo di ipotensione che interessa soprattutto le persone anziane è quella neuro-mediata, legata a una risposta esagerata dei centri nervosi che regolano la pressione: in questo caso, un picco pressorio viene contrastato in modo eccessivo dal sistema nervoso autonomo, che abbassa troppo rapidamente i valori. Questo meccanismo sbilanciato rende difficile la gestione del disturbo e richiede un monitoraggio clinico costante.
Anche chi ha una costituzione magra o pratica sport intensivi può essere più soggetto agli sbalzi pressori, così come le donne giovani, specialmente nei periodi di ciclo mestruale o durante la gravidanza.
Prevenzione e rimedi
La gestione dell’ipotensione passa innanzitutto da una buona prevenzione e, quindi, dal mantenere un adeguato apporto di liquidi, primo passo per sostenere il sistema cardiovascolare: si consiglia di bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno, anche in assenza di sete, preferibilmente arricchita con sali minerali.
Dal punto di vista alimentare, è utile suddividere l’alimentazione in più pasti leggeri, prediligendo alimenti ricchi di acqua, potassio e magnesio, come frutta e verdura di stagione, mentre l’uso di sale nelle pietanze aiuta a stabilizzare i valori pressori, ma va calibrato con attenzione per evitare effetti collaterali, soprattutto nei soggetti ipertesi.
In caso di abbassamento repentino della pressione, è consigliato sdraiarsi con le gambe sollevate per favorire il ritorno venoso, e assumere una bevanda zuccherata o salata, oppure un pezzetto di liquirizia naturale, per stimolare la ripresa. In alternativa, si possono consumare centrifugati freschi a base di cetriolo o anguria, che oltre a reidratare, apportano minerali preziosi.
Se i sintomi sono intensi o ricorrenti (sudorazione fredda, svenimenti o affanno) è opportuno rivolgersi a un medico per valutare la necessità di integratori specifici o ulteriori accertamenti clinici.
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