Danni del fumo: come smettere di fumare
Una sigaretta contiene ben 7000 sostanze, di cui almeno 250 tossiche per il corpo umano (ad es. nicotina, monossido di carbonio, catrame, cianuro di idrogeno) e 69, oltre che tossiche, anche cancerogene (ad es. le ammine aromatiche, il benzene, il cadmio, l’arsenico, il nichel). I danni causati dal fumo, compreso quello passivo, sono molteplici e coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio, l’apparato respiratorio, l’apparato digerente, il cavo orale, il cervello, il cuoio capelluto, la pelle, le ossa e l’apparato genitale.
I campanelli d’allarme
I sintomi causati dai danni del fumo tendono a presentarsi a lungo andare e dipendono dal numero di sigarette consumate al giorno e da quanto tempo si fuma. Tra quelli più frequenti: tosse insistente, produzione abbondante di catarro, bronchite, difficoltà a respirare, affaticamento anche dopo sforzi non intensi.
Come smettere?
Smettere di fumare è una scelta che comporta numerosi vantaggi per la propria salute, inoltre allunga la speranza di vita e limita l’insorgenza di malattie. Dopo 1 anno, il rischio di avere un infarto cardiaco si riduce del 50%, dopo 10 anni dalla sospensione il rischio di cancro del polmone è paragonabile a quello di chi non ha mai fumato. I risultati più immediati invece sono: miglioramento dell’olfatto e del gusto, la pelle ritorna ad essere più luminosa, i denti più bianchi, l’alito più gradevole, la tosse tende a scomparire e il respiro migliora. Sono diverse le strategie che aiutano nella scelta, ad esempio, la dipendenza psicologica della sigaretta può essere superata man mano con prodotti sostitutivi della nicotina (sotto forma di gomme da masticare, compresse, cerotti). Se affiancato da terapia psicologica, in alcuni casi il medico può prescrivere antidepressivi o altri farmaci (bupropione e la vareniclina) che aiutino a superare il momento più difficile, ossia quello del distacco dalla sigaretta.